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A.S.D. Virescit
''Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco”
''Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco”
News pubblicata il 22-04-2017
''Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco”
 
Allievi CSI – Girone B
 
Rovetta  – Virescit 0 – 4
   
 
 1. Vinciguerra Nicola    9. Boughlem Omar
 2. Paruta Diego    10. Seghezzi Samuele
 3. Regonesi Mario    11. Tiraboschi Alex
 4. Ferrari Lorenzo    13. Agostino Alessandro
 5. Flores Chavarria Kenny Alexander    14. Cangiamila Salvatore
 6. Mamani Quispe Axel    15. Khaddad Mohammed
 7. Ferrari Francesco    19. Outtara Idriss
 8. Maraglio Riccardo    20. Marras Alessandro
 
Allenatore: D’Amore Filippo
 
Vice Allenatori: Ferrari Lorenzo – Mangili Luca
 
Rovetta (BG) – 08 aprile 2017 – ore 16,00.
 
 
Prologo
 
Jack Charlton, ex giocatore e allenatore inglese, fratello del più celebre Bobby (anche se entrambi facevano parte della nazionale inglese campione del mondo nel 1966) una volta disse:Di questi tempi non si può più parlare con gli arbitri. Se dici qualcosa ti ammoniscono, se non dici nulla ti espellono per l’insolenza di tacere.”.
È quello che deve aver pensato Omar Boughlem, attaccante della Virescit Allievi CSI, al 15’ del secondo tempo della partita Rovetta – Virescit quando, dopo aver subito al limite dell’area dal difensore avversario un fallo pesante di lapalissiana evidenza anche per il cieco di Sorrento travestito da Ray Charles, non ha fatto in tempo nemmeno ad aprire bocca e proferire verbo che si è ritrovato il cartellino rosso davanti al naso e l’indice accusatorio dell’arbitro che gli intimava di prendere la via degli spogliatoi.
L’arbitro gli diceva anche che il motivo in realtà consistesse nel fatto che Boughlem avesse fatto un fallo di reazione cercando di scalciare da terra il difensore della squadra locale.
Fatto in realtà non avvenuto (e a nulla sono valse le professioni di innocenza di Boughlem e dei suoi compagni di squadra), ma tant’è: così come “rigore è quando arbitro fischia” come diceva il mitico zio Vujadin, così anche “espulsione è quando arbitro fischia.
Tutto questo non certo per dare addosso agli arbitri, che non è mai stata nostra abitudine e non abbiamo alcuna intenzione di iniziare ora.
Si sa che l’errore arbitrale faccia parte del gioco e che arbitrare non sia facile per niente, dovendo prendere decisioni in una frazione di secondo (e senza aiuto di moviole o ralenty) nel corso di azioni spesso confuse e caotiche.
Di certo c’è che l’arbitraggio di oggi sia stato quanto meno fantasioso avendo visto (per entrambe le squadre) determinate situazioni secondo un’ottica propria del tutto particolare se non, come nel caso dell’espulsione, assolutamente non reale.
L’espulsione, per quanto ingiusta, non ha comunque minimamente influito sulla partita, visto che in quel momento la Virescit era già in vantaggio per 0 a 3 e che addirittura, negli ultimi 20 minuti di gioco giocati in 10 uomini, ha trovato poi il tempo di arrotondare ulteriormente il punteggio, chiudendo con uno 0 a 4 che non ammette repliche o discussioni di sorta.
In compenso dell’arbitro abbiamo ammirato la perfetta condizione atletica, nonché una abbronzatura da far invidia.
Ma sia detto davvero con ironia e il massimo affetto, essendo in realtà noi grati ai direttori di gara che mettono anch’essi tempo e passione a disposizione per questo bellissimo gioco del calcio.
 
La cronaca
 
Entriamo in cronaca ora.
Partita monotematica fin dall’inizio: Virescit costantemente all’attacco o comunque padrona del gioco a centrocampo, Rovetta arroccato in difesa peggio che Hitler nel “Nido dell’aquila”.
Al 3' combinazione bella e ariosa Seghezzi – Ferrari Francesco – Mamani con il tiro di quest’ultimo deviato in corner dal portiere.
Poi i viola spingono costantemente e chiudono letteralmente i padroni di casa nella loro metà campo.
La pressione della Virescit da i suoi primi frutti al 7’.
Mamani da sinistra crossa dal fondo e mette in mezzo un pallone spiovente bello e possibile. Ferrari Francesco è appostato in mezzo all’area e lo attende: tiro al volo in mezza girata di sinistro che infila l’angolo basso della porta, gol bellissimo e spettacolare.
Il Rovetta è incapace di reagire e si limita a qualche rinvio lungo di alleggerimento nel vano tentativo di aprire qualche varco per i propri attaccanti, volenterosi quanto improduttivi.
La Virescit d’altro canto macina gioco e azioni, spesso belle a vedersi, anche quando non riescono ad arrivare in zona-gol.
Al 16’ invece i viola costruiscono forse la più bella delle azioni della partita.
Mamani triangola con Tiraboschi il quale di tacco gli restituisce la palla, Mamani entra quindi in area e dal limite della stessa fa partire una palombella vellutata che si infila nel sette della porta mentre il portiere del Rovetta, come le stelle, sta a guardare, basito e ammirato di tale colpo da maestro.
I monti sorridono solo ai giocatori Virescit, mentre le caprette fanno ciao ai giocatori del Rovetta.
È un monologo senza interruzioni, quello degli ospiti.
Al 20' Tiraboschi (oggi incontenibile per i difensori seriani) va via sulla fascia destra e mette in mezzo un pallone teso e pericolosissimo.
Mamani in mezzo all’area, dopo il gol spettacolare di pochi minuti prima, non vuole infierire e liscia clamorosamente il pallone.
Il pallone giunge sul lato opposto dell’area a Khaddad il quale prima tenta un improbabile stop di tibia della palla, poi si avventa con furore sulla stessa e la spinge in rete. 0 a 3 per la Virescit e la partita si può considerare virtualmente chiusa.
Al 26' Tiraboschi lascia per l’ennesima volta i difensori di casa sul posto e si invola sulla fascia, questa volta sinistra, crossando in mezzo all’area un altro pallone pericolosissimo sul quale Marras (ottima comunque anche la sua partita) perde l’attimo per il tiro, facendo sfumare una preziosissima occasione per rimpinguare il bottino.
Al 32' Mamani cerca di ricambiare i favori ricevuti da Tiraboschi e da destra scodella in mezzo all’area un invitantissimo pallone a spiovere: Tiraboschi coglie l’attimo inventa una rovesciata bellissima ed elegante che finisce fuori di poco tra gli applausi di tutti gli astanti.
Al 35' prima di andare al riposo, infine, nuova combinazione Tiraboschi – Mamani, con il tiro di questo ultimo salvato sulla linea.
 
Alla ripresa del gioco il copione non cambia.
Sotto di tre gol il Rovetta nemmeno accenna una timida reazione e lascia la Virescit padrona del campo.
Già al 1’ ci prova senza fortuna Seghezzi dal limite.
Poi al 5’ Khaddad mette in mezzo per Mamani il quale si fa anticipare. Della palla però si impossessa Seghezzi, ma il suo tiro è alto.
Al 14’ è Boughlem che lancia Cangiamila in area, Cangiamila tira a botta sicura, ma il portiere di casa, in uscita disperata, riesce a deviare in angolo.
Un minuto dopo l’espulsione di Boughlem con le modalità che abbiamo raccontato nel prologo.
Al 18' sull’ennesimo corner battuto dai viola Virescit spiove in area un pallone perfetto per Tiraboschi, stacco di testa preciso e pallone che si stampa sull’incrocio dei pali.
La Virescit gioca in 10 contro 11, ma non è cambiato nulla nel canovaccio della recita: la Virescit comanda, il Rovetta subisce.
Al 28' addirittura la Virescit trova il quarto gol.
Mamani dalla rimessa laterale serve Seghezzi il quale è bravo a pescare Cangiamila in area: Cangiamila tira e questa volta non perdona, infilando senza pietà il portiere in uscita.
Si va avanti così fino alla fine e sul taccuino sono annotate ancora due occasioni, entrambe per i viola.
Al 31' i viola battono un corner (quanti ne abbiano battuti oggi chi sa chi lo sa e chi non lo sa lo sappia).
Ferrari Lorenzo pennella per Agostino, tiro forte e angolato di quest’ultimo, parato.
Al 36' infine, in pieno recupero, Tiraboschi batte un corner (davvero?!?) e serve in mezzo, Ferrari Francesco di testa impatta bene con la palla ma la stessa si stampa sul palo.
“Finisce qui, non ci rimane che concludere” canterebbe Ornella Vanoni.
Per la quale però finiva lì e fare un bilancio non era facile, mentre per noi il bilancio è semplicissimo.
La Virescit si conferma prima in classifica, conferma il miglior attacco del girone, conferma la miglior difesa del girone, conferma la miglior differenza reti del girone.
Roba da far girar la testa, bisogna tenere i nervi saldi.
Perché come disse un giorno memorabile il buon Gioanin Trap, al secolo Giovanni Trapattoni: ''Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco.”.
 
Vittorio Maraglio