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A.S.D. Virescit
Phil Jackson e lo Zen
Phil Jackson e lo Zen
News pubblicata il 13-03-2017
Allievi CSI – Girone B
 
Virescit – Ares Redona 0 - 1
   
 
1. Vinciguerra Nicola   9. Boughlem Omar
2. Paruta Diego   10. Seghezzi Samuele
3. Regonesi Mario   11. Tiraboschi Alex
4. Ferrari Lorenzo   13. Agostino Alessandro
5. Flores Chavarria Kenny Alexander   14. Cangiamila Salvatore
6. Mamani Quispe Axel   15. Solis Mauricio
7. Ferrari Francesco   16. Marras Alessandro
8. Maraglio Riccardo   19. Khaddad Mohammed
 
 
Allenatore: D’Amore Filippo
 
Vice Allenatori: Ferrari Lorenzo – Mangili Luca
 
Villaggio degli Sposi - Bergamo – 05 marzo 2017 – ore 11,00 (Oggi 11,20, e si risparmia la solita tiritera sull’orario di inizio)
 
Intro
 
Phil Jackson è uno di quegli allenatori che ha fatto la storia.
Allenatore di basket, Phil Jackson.
Uno che ha vinto una robetta come 11 anelli (titoli) NBA, il campionato di basket professionistico americano, vale a dire il top.
Lui di quel campionato (e quindi del basket) è l’allenatore più vincente di sempre (e tale resterà se non per sempre quanto meno per un numero di anni che è ben difficile immaginare, tanti saranno).
Amante della motocicletta e dei viaggi on the road, Phil Jackson.
Ma soprattutto amante e praticante zen.
Lo zen è alla base del suo approccio mentale al basket, all’allenamento, alla impostazione del gioco delle sue squadre.
Su questo ha scritto pure un libro che si intitola, senza grande fantasia ma con molta pertinenza, “Basket & zen”.
Lì lo spiega, il segreto del suo successo.
E potremmo scriverne per pagine.
Ma basta il seguente brano a far capire tutto:
“Il basket è un gioco di azione istante-dopo-istante ed è qui che entra in gioco lo zen.
La pratica di qualsiasi tipo di meditazione zen o buddista consiste nel tentativo di ricondurre te stesso all’istante presente.
Un respiro porta al respiro successivo.
Quando si medita nella testa arrivano pensieri di qualsiasi tipo.
Devi andare dal dentista quel pomeriggio. Oggi scade l’affitto. Che cosa voleva dire la tua partner ieri quando ha detto…?
Ma tu devi rimanere concentrato sul tuo respiro, perché il respiro è l’unica cosa reale e presente in quel momento, mentre i pensieri sono solo lampi di energia biochimica dentro al tuo cervello, privi di una realtà immanente.
Nel basket si tratta di giocare una azione, poi quella successiva.
Se ti metti a pensare a quanto tempo è passato da quando ti sei preso un tiro o che movimento vuoi fare la prossima volta che prendi la palla, o che pessimo fischio fosse l’ultimo fallo che ti hanno attribuito, la tua mente inizia a interferire con la partita.
I giocatori imparano ad amare il gioco quando entrano nell’istante, il qui e ora, e si perdono in esso.
Tutto ad un tratto stanno semplicemente respirando e giocando a basket e tutto viene naturale ed è esattamente così che dovrebbe essere.”

È esattamente quello che non è riuscita a fare la Virescit Allievi nella partita clou con l’Ares Redona.
Arrivata già troppo sovraccaricata mentalmente da una settimana di allenamenti intensivi, la Virescit sbaglia completamente l’approccio mentale alla partita, lascia che i suoi pensieri negativi interferiscano in continuazione, manca di lucidità in campo e fuori, non trova neanche per un istante il filo del gioco, finendo così per consegnare una vittoria con il minimo scarto ad avversari in realtà capaci solamente di effettuare mezzo tiro (veramente mezzo tiro) in porta.
 
La cronaca
 
Adesso del match-clou della 4^ giornata di ritorno del Campionato Allievi CSI girone B dovremmo fare la cronaca.
Prima della partita chiunque avrebbe pensato di scrivere la cronaca di una partita spumeggiante, ricca di spunti di bel gioco e azioni ariose, trattandosi di un match che metteva di fronte le due capoliste a pari punti.
Alla fine il povero cronista si è invece ritrovato con un taccuino desolatamente quasi vuoto, e forse la miglior cronaca di questa partita avrebbe potuto essere un foglio bianco con un punto (piccolo) a rappresentare l’unico gol di questo scontro al vertice per niente all’altezza delle attese.
Perché per tutta la partita entrambe le squadre non han fatto altro che praticare un gioco stagnante a centrocampo, con azioni confuse e infelici, passaggi approssimativi e a tratti lanci lunghi per i rispettivi attaccanti, i quali avevano mandato in campo dei loro ologrammi a sparacchiare verso le porte avversarie velleitari tiri, al limite della oscenità in certi casi tanto distanti dalla porta finivano.
Le panchine hanno dato il loro contributo, adeguandosi al grigiore generale, con cambi poco comprensibili e disposizioni tattiche confuse e infelici quanto le azioni di gioco in campo.
Ci si può anche provare a fare la cronaca, ma tutto quello che possiamo narrare è questo:
  1. Primo tempo:
  • Al 17’ (! Avete letto bene, 17’) combinazione Khaddad – Ferrari Lorenzo, il tiro di quest’ultimo è debole;
  • Al 20’ la palla, su cross dalla fascia destra dell’attaccante del Redona, sfila per intero davanti allo specchio della porta con la difesa viola immobile a guardare, ma nessuno degli avversari ne approfitta e il pallone finisce addirittura in rimessa laterale;
  • Al 27’ ci prova Mamani dal limite, tanto per far vedere che in campo, visto che non si gioca a calcio, almeno si respira, ma la conclusione non impensierisce nessuno;
  • Al 28’ l’unica azione della partita probabilmente degna di questo nome, ed è della Virescit. Azione corale Boughlem – Khaddad – Tiraboschi e ancora Boughlem. Solo che il tiro di quest’ultimo è da dimenticare e si perde tra le stelle, a rischio abbattimento di qualche navicella NASA;
  • Al 35’ su corner tiraccio inverosimile ed indescrivibile di Boughlem, oggi veramente inguardabile.
  1. Secondo tempo:
  • Al 3' su un rinvio lungo della propria difesa Mamani si presenta in area quasi da solo, ma il suo tiro è fuori (vista la giornata se invece che quasi da solo si fosse presentato in area da solo probabilmente l’esito della azione non sarebbe stato diverso);
  • Al 15’ Tiraboschi prova a lanciare Ferrari Francesco sulla fascia sinistra, Ferrari va verso il fondo, salta bene il difensore e mette in mezzo. In mezzo però stanno girando “Il deserto dei tartari” e precisamente la scena dove si vede solo il deserto e infatti in mezzo non c’è assolutamente nessuno;
  • Al 27' il numero 4 del Redona va via sulla fascia sinistra vanamente inseguito dai difensori viola in ritardo e mette in mezzo un traversone.
La difesa viola è in una fase pre-sonno REM e sta a guardare come le stelle consentendo all’attaccante del Redona proveniente da destra di irrompere e infilare in rete (anche probabilmente aiutato da un tocco, forse decisivo, del difensore viola Cangiamila).
La partita finisce qui, ammesso che sia mai incominciata.
Poi di tempo per recuperare gli Allievi Virescit ne hanno, il campionato è ancora lungo e può succedere di tutto, la squadra le potenzialità le ha tutte.
Però oggi per la Virescit più che mai vale una citazione dell’immaginifico Vujadin Boškov, che è uno che ne sa e ne ha una per ogni occasione:
“In campo sembravamo turisti. Con la differenza che per entrare allo stadio non abbiamo pagato il biglietto.”
 
Vittorio Maraglio