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A.S.D. Virescit
Robi Baggio e la palla
Robi Baggio e la palla
News pubblicata il 16-10-2016
 
Allievi CSI – Girone B
 
Nuova Pol. Orio - Virescit 4 – 3
 
1. Vinciguerra Nicola   10. Seghezzi Samuele
2. Paruta Diego   11. Tiraboschi Alex
3. Regonesi Mario   12. Amorelli Alessandro
4. Solis Tercero Mauricio   13. Cangiamila Salvatore
5. Flores Chavarria Kenny Alexander   14. Agostino Alessandro
6. Ferrari Lorenzo   15. Khadad Mohammed
7. Ferrari Francesco   16. Osmanaj Mentor
8. Maraglio Riccardo   17. Outtara Idriss
9. Boughlem Omar   19. Mamani Quispe Axel
 
Allenatore: D’Amore Filippo
 
Vice Allenatori: Ferrari Lorenzo – Mangili Luca
 
 
Campo Sportivo Comunale - Via Aeroporto - Orio al Serio (BG) - ore 09:30
 
Prologo
 
Chi sia Robi Baggio non c’è bisogno che ve lo dica e, nel caso non lo sappiate, sappiate che dovete saperlo.
Il Divin Codino è uno dei più grandi calciatori di sempre e i numeri lo dicono, anche se nessun numero potrà invece mai dire la magia e la poesia che Robi Baggio ha dispensato sui campi di calcio, i suoi dribbling, le sue giocate, i suoi tiri, i suoi gol.
Compratevi qualche DVD su di lui e poi guardatevelo e riguardatevelo: Robi Baggio è l’essenza del calcio.
Se poi volete qualche freddo numero, beh, allora accomodatevi.
 
Settimo realizzatore di sempre del campionato di Serie A con 205 gol, preceduto da Piola, Totti, Nordahl, Meazza, Altafini e Di Natale.
Quarto tra i migliori realizzatori anche in nazionale, a pari merito con Del Piero, con 27 reti in 56 partite
Miglior marcatore italiano nella storia dei Mondiali (9 gol, a pari merito con Paolo Rossi e Christian Vieri), nonché l'unico azzurro ad essere andato a segno in tre diverse edizioni del torneo.
A livello individuale ha conseguito numerosi riconoscimenti, tra cui il Pallone d'oro e il FIFA World Player nel 1993 e l'edizione inaugurale del Golden Foot nel 2003.
È al 16ª posto (primo italiano) nella classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata da World Soccer nel 1999, ed è stato inserito da Pelé nel FIFA 100, la lista dei 125 più grandi calciatori viventi divulgata nel 2004.
Oltre a questo, è stato introdotto nella Hall of Fame del calcio italiano nel 2011 e nella Walk of Fame dello sport tricolore nel 2015.
 
Bene, questo gran genio del calcio aveva un suo pensiero: “È sempre meglio far correre la palla, la palla non suda.”.
Riassume molto bene la partita Allievi Nuova PolOrio – Virescit disputata domenica 9 ottobre.
La PolOrio ha fatto ben girare palla per tutto l’incontro, facendo leva su un’ottima organizzazione di gioco, con meccanismi e movimenti perfetti dei pur giovani giocatori (tutti 2001 e 2002), la Virescit è tornata a vizi antichi: applicazione mentale a corrente alternata e gioco spesso poco lineare confidando eccessivamente sugli spunti dei suoi singoli.
Così alla distanza, per quanto con una discreta dose di fortuna e un munifico regalo da parte dell’arbitro, i giovani dell’Orio hanno prevalso sulla maggior caratura tecnica dei ragazzi Virescit, in una partita emozionante e ricca di gol.
Risultato giusto sarebbe stato il pareggio, ma la Virescit deve solo fare mea culpa perché se avesse giocato come sa gli errori arbitrali sarebbero stati assolutamente ininfluenti.
 
La cronaca
 
Entriamo in cronaca.
Al 1’ la PolOrio fa subito capire di non avere timori reverenziali. Il numero 11 s’invola sulla fascia e Flores Chavarria deve chiudere prima che l’incursore faccia danni.
Al 4’ il portiere della PolOrio rischia con una uscita avventata ma l’occasione per la Virescit non si concretizza.
Subito dopo ancora il numero 11 dell’Orio si incunea in area e Regonesi chiude bene in angolo.
Al 5’ su rimessa laterale Maraglio serve Boughlem il quale non ci pensa due volte a tirare con violenza verso la porta avversaria, ma non inquadra bene il bersaglio.
Al 6’ lo stesso Boughlem fa tutto da solo convergendo dalla fascia verso il centro, ma senza successo.
Al 10’ invece ghiotta occasione per la Virescit: triangolazione Tiraboschi – Ferrari Francesco – Boughlem, il quale da solo in mezzo all’area fallisce il bersaglio.
È un buon momento per la Virescit, che quando riesce a mantenere lucidità mentale mette alle corde gli avversari.
Al 14’ Maraglio per Tiraboschi, bello il tiro ma troppo sul portiere il quale para senza eccessivo affanno.
Al 15’ il risultato si sblocca. Ferrari Francesco calcia una punizione da piegare le mani, il portiere avversario non trattiene e respinge corto all’interno dell’area dentro alla quale è appostato Boughlem: El Buitre non perdona e insacca.
0 a 1 per la Virescit.
Al 17’ la Virescit ripropone lo schema del gol, ma con esito diverso: Flores Chavarria batte forte una punizione, il portiere para, Boughlem raccoglie e batte a rete ma l’estremo difensore dell’Orio questa volta para nuovamente.
Dopo aver rischiato di subire il raddoppio dei viola, la PolOrio si sveglia.
Al 19’ il numero 11, vera spina nel fianco della difesa Virescit, serve un bel pallone in mezzo all’area, ma il suo compagno viene provvidenzialmente rimpallato e ne sortisce un calcio d’angolo.
Sul corner successivo la Virescit decide di rendere il gioco più interessante.
Dall’angolo la palla prende una traiettoria stranissima verso il centro dell’area viola.
Vinciguerra esce ma si trova beffato dal cambio di direzione della palla pazza, trovandosi tra i guantoni solo l’aria.
Alle sue spalle i suoi compagni della difesa hanno nel frattempo indetto uno sciopero non autorizzato, facendo in modo che l’attaccante dell’Orio si trovi solo soletto davanti alla porta e altro non debba fare se non deporre di testa la palla in rete per l’1 a 1.
Adesso è il momento dell’Orio.
Al 21’ Solis si fa infilare in velocità dall’attaccante avversario che calcia però sull’esterno della rete.
Al 22’ il numero 9 dell’Orio si ritrova solo in mezzo all’area a tu per tu con Vinciguerra, il quale si riscatta dell’errore precedente e nega il gol all’avversario con una parata da campione.
Anche due minuti dopo, su un retropassaggio di Flores Chavarria che definire azzardato sarebbe un eufemismo, Vinciguerra deve uscire alla disperata e calciare fuori un pallone pericolosissimo.
Al 27’ il numero 11 dell’Orio va via da solo e ancora Vinciguerra deve uscire con tempismo.
Sul susseguente corner la difesa viola, probabilmente composta da rappresentanze COBAS, indice nuovamente un sit-in di protesta, entra ancora in sciopero e abbandona il numero 8 avversario completamente solo in mezzo all’area. Forse stupito di tanta grazia il numero 8 calcia altissimo.
Non manca molto al termine del primo tempo e la Virescit a questo punto si ricorda di saper anche giocare a calcio e riprende in mano l’iniziativa.
Al 28’ Boughlem per Tiraboschi il quale si incunea in area, ma il portiere avversario in uscita è superlativo a salvare.
I tentativi della Virescit si susseguono, anche se nessuno di essi impensierisce più di tanto il portiere dell’Orio.
Al 32’ però Tiraboschi dal limite dell’area vede il portiere troppo fuori dalla porta, scaglia un tiro di media potenza a palombella e insacca beffardamente alle spalle del portiere di casa il gol del 1 a 2 per la Virescit.
La reazione dell’Orio è vibrante.
Al 33’ il numero 8 calcia una gran punizione, ma il pallone termina fuori.
Un minuto dopo Vinciguerra deve ancora una volta fare gli straordinari uscendo alla disperata per salvare sul numero 7 avversario.
È l’ultimo episodio del primo tempo degno di nota.
 
Alla ripresa del gioco la Virescit sembra intenzionata a mantenere il pallino del gioco e mantiene una certa superiorità territoriale, pur senza pungere troppo.
Poi al 5’ triangolazione Tiraboschi – Cangiamila – Boughlem che non inquadra la porta e calcia fuori.
Sul successivo rilancio dell’Orio e ribaltamento di fronte la difesa della Virescit si fa sorprendere più scoperta di un frequentatore di spiagge nudiste, il numero 7 dei padroni di casa se ne va tutto solo, entra in area e trafigge l’incolpevole Vinciguerra, siglando il 2 a 2.
Tutto da rifare per la Virescit.
Al 9’, servito dalla bandierina del corner da Tiraboschi, Boughlem tenta una plastica rovesciata che però termina a lato ben distante dalla porta.
Al 10’ Cangiamila semina i difensori in velocità e serve Boughlem lanciato a rete.
Boughlem entra in area e salta il portiere in uscita disperata. L’estremo difensore dell’Orio non trova altro rimedio che stendere l’attaccante viola per il più limpido dei rigori, ma incredibilmente il direttore di gara fa proseguire il gioco senza scomporsi.
Un minuto dopo, applicando la più classica e sciocca regola non scritta del calcio, quella di compensazione, l’arbitro concede invece rigore alla Virescit per un fallo in area su Boughlem molto più dubbio di quello netto della azione precedente.
Rigore battuto di potenza dallo stesso Boughlem che sigla il 2 a 3.
È un buon momento per la Virescit che insiste.
Al 13’ Tiraboschi (buona la sua partita oggi) serve in mezzo all’area Boughlem.  Dribbling secco di questo ultimo a liberarsi per il tiro, secco e potente, ma la parata d’istinto e da campione del portiere dell’Orio gli nega il gol.
A questo punto la Virescit tira un po’ i remi in barca, convinta di poter amministrare la partita.
Ma, come sostiene il buon vecchio Trap, “Non dire gatto se non l’hai nel sacco”.
Al 24’ va in scena un vecchio programma che si possono ricordare solo i diversamente giovani come il sottoscritto e i suoi coscritti: “Odeon, tutto quanto fa spettacolo”.
Il numero 9 dell’Orio si trova infatti al limite dell’area, inciampa e cade da solo.
L’arbitro, dotato di un sense of humor straordinario, decreta il primo rigore al mondo senza contatto.
Tira il numero 8 dell’Orio che spiazza Vinciguerra. 3 a 3.
La Virescit non ci sta e si butta in avanti, ma senza la necessaria lucidità mentale, ben contenuta dall’Orio che continua a far ben circolare la palla.
Al 29’ per la Virescit ci prova Ferrari Francesco, ma il portiere para.
Al 34’ ancora Ferrari Francesco per Boughlem il quale mette in mezzo per Cangiamila che però non ci arriva.
L’arbitro concede 5 minuti di recupero e questo è fatale per la Virescit.
Al 37’ infatti su calcio d’angolo della PolOrio si accende una mischia furibonda in area Virescit e sulla ennesima ribattuta l’Orio riesce a siglare il 4 a 3.
Inutili gli sterili tentativi della Virescit nei successivi due minuti.
Al fischio finale dell’arbitro il risultato è ancora sul 4 a 3 per l’Orio.
A consolazione per la Virescit, parafrasando come sempre il mitico zio Vujadin (Boskov) il quale sosteneva che “Meglio perdere 4-0 che perdere 5-0”, si potrebbe dire: “Meglio perdere 4-3 che perdere 5-3”.
 
Vittorio Maraglio